ROMANO CONFERMATO ALLA GUIDA DELLA FISH CAMPANIA

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Il congresso di Fish Campania di sabato scorso si è aperto con il convegno Ripartire per una vita senza barriere, nel corso del quale esponenti del mondo associativo, del terzo settore, delle istituzioni, della politica hanno portato il proprio contributo sul tema in oggetto. Fare rete per garantire alle persone con disabilità i propri diritti. Questo il minimo comune denominatore dei lavori. Un concetto espresso da tutti e già messo in pratica in questi anni grazie al lavoro portato avanti con diversi degli attori presenti al Sunrise Accessible Resort. A partire da Anffas Campania, passando per l’Alleanza contro la povertà, il Forum del Terzo Settore della Campania, per finire all’Azienda dei Servizi Sociali di Atripalda. Senza dimenticare la vicinanza di Fish nazionale, il cui presidente, Vincenzo Falabella, ha presieduto i lavori del congresso.

Sabato l’assemblea dei soci di Fish Campania ha confermato all’unanimità alla presidenza dell’associazione Daniele Romano. «Sono felice della conferma alla presidenza di Fish Campania. In questi anni abbiamo messo in campo risorse importanti per garantire i diritti delle persone con disabilità. Nel periodo della pandemia abbiamo faticato ancora di più», ha dichiarato il presidente di Fish Campania, Daniele Romano. Il direttivo sarà composto inoltre da Rosaria Duraccio, Nicola Longo, Alessandro Parisi, Gennaro Pezzurro. I tre membri del comitato dei garanti saranno Generoso Di Benedetto, Massimo Micco, Matteo Ricciardi.

«Ora davanti a noi si prospettano anni di lavoro per rendere le persone con disabilità indipendenti ed autonome dalla famiglia, attraverso le leggi sulla vita indipendente e sul dopo di noi. Un lavoro che dobbiamo portare avanti in sinergia con la rete sociale che ci ha accompagnato in questi anni e che si continua ad essere vicina, come hanno testimoniato i contributi al convegno di sabato», ha concluso Romano. Per la Fish per ripartire per una vita senza barriere è necessario ridisegnare il welfare, che non deve essere più assistenzialistico, diverso da quello messo in campo negli ultimi anni dal governo, dalla Regione, dai Comuni. «È necessario – si legge nel comunicato – mettere a sistema i servizi per garantire i diritti alle persone con disabilità, ai loro familiari e caregiver».

 

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